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Dopo la morte, San Martino divenne subito un santo popolarissimo in Francia e nel resto d'Europa, al punto che, insieme a San Giorgio, divenne il modello del perfetto cavaliere cristiano. La raffigurazione più frequente del Santo rievoca l'episodio del mantello, ma a volte, San Martino è rappresentato con un'oca: il motivo è da ricercarsi in una leggenda secondo la quale, quando a furor di popolo Martino fu acclamato vescovo di Tours, poiché non si riteneva degno di un così grande onore, fuggì in campagna, e si nascose nella stalla di un casolare, ma la stalla era piena di oche che con il loro starnazzare svelarono il nascondiglio di Martino alla gente che lo stava cercando.
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Quella dell'11 nov. era una festa pagana di origine antichissima, propria della tradizione celtica: grazie a San Martino, è entrata a far parte delle feste cristiane. Secondo alcuni la tradizione di mangiare l'oca ai primi di Novembre non è altro che la conseguenza del fatto che in questo periodo le oche selvatiche migrano verso sud e quindi è più facile cacciarle. Nell'Ottocento e fino ai primi del Novecento l'oca era anche un mezzo di scambio. Fittavoli e mezzadri, infatti, pagavano ai nobili proprietari terrieri una parte di quanto loro dovevano con delle oche. Inoltre i contadini portavano le oche al mercato, dove le scambiavano con stivali come ricorda la fiera di S. Andrea a Portogruaro nel Veneto , detta «Fiera delle oche e degli stivali».
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Nelle Fiandre e nelle zone cattoliche della Germania e dell'Austria, l'11 novembre, giorno della festa di San Martino, i bambini partecipano a una processione di lanterne, che è preceduta da un uomo che, vestito come San Martino, cavalca in testa alla processione. I bambini cantano canzoni sul Santo e sulle loro lanterne. Di recente, nonostante il fatto che le Chiese Protestanti non pratichino il culto si santi, la processione delle lanterne si è diffusa anche nelle aree protestanti della Germania.
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